Quanto siamo sopraffatti dal Luxury System?

Quanto siamo sopraffatti dal Luxury System?

Pubblicato il 04/05/2018

Irresistibili ed ammalianti, ci attraggono a sé come calamite e ci aiutano ad accrescere la nostra autostima. Di cosa stiamo parlando? Dei Luxury Brands, ovviamente!

Spesso, ci si rifiuta di credere che esista una predisposizione naturale e tutta umana che renda "schiavi" del benessere, della raffinatezza e dello stile. Tuttavia, bisogna imparare a convincersi del fatto che l'uomo sia sicuramente un "animale razionale" (citando Aristotele), ma anche un po' sognatore.
La nostra indole, infatti, ci porta innanzitutto a soddisfare i bisogni primari, quelli legati alle esigenze vitali ed alla sopravvivenza; successivamente, però, quelli che l'essere umano avverte sono i bisogni secondari, provenienti dal desiderio di possedere beni di consumo, ed i bisogni terziari, legati all'autostima ed alla realizzazione di sé. Questi ultimi, il più delle volte, sono bisogni indotti: non nascono, cioè, spontaneamente nell'uomo, ma si generano nell'individuo grazie agli stimoli propagati dalle imprese per mezzo della pubblicità.

Ed è qui che giocano il loro ruolo i Luxury Brands. Presentandosi sotto mentite spoglie ed etichettandosi come “bisogni”, ci garantiscono prestigio, appagamento e successo. È proprio da queste premesse che deriva la “naturale” (che poi tanto naturale non è) esigenza di comunicare al mondo i nostri nuovi acquisti di lusso, perché, così facendo, sentiamo di realizzare pienamente noi stessi e le nostre aspettative.
La nostra autostima si eleva al massimo e non importa se abbiamo risparmiato mesi o ci siamo indebitati per aggiudicarci l'ultimo modello di iPhone, una Chanel o una Birkin di Hermès. La marca si è insinuata nella nostra psiche, fossilizzandosi a tal punto e tessendo una trama così fitta di emozioni profonde, che risulta impossibile sfuggirvi.